Riporto il messaggio ricevuto da Davide di Correzzola:
Buongiorno, sono Davide da Correzzola in provincia di Padova attualmente con la mia famiglia abito in una casa singola che è stata costruita dai miei genitori negli anni 70. La casa non ha risalite di umidità per fortuna, ma ritengo non sia isolata sufficientemente perché spendiamo molto per riscaldarla ma soprattutto abbiamo notato aree di condensa in determinate situazioni nelle pareti a nord. I serramenti sono in legno ed hanno ancora il vetro singolo ma mi hanno proposto di ristrutturarli inserendo un vetrocamera, secondo lei è corretto procedere in questo modo?
Buongiorno Davide, grazie per la Sua domanda che mi offre l’opportunità di spiegare come il settore dell’edilizia si è modificato negli ultimi 10/15 anni e perché sarà sempre conveniente ristrutturare la propria casa migliorando le prestazioni energetiche dell’immobile.
Con l’emanazione del Decreto Legislativo 192 nel 2005 l’Italia si è allineata agli standard degli altri stati Europei che oramai da anni realizzano edifici a basso consumo e di conseguenza a ridotte emissioni di CO2. Di fatto la legislazione impone di classificare a livello energetico tutti gli immobili esistenti sul territorio nazionale e quelli che sono stati realizzati ex novo dopo la data di introduzione della Legge.
Quindi un nuovo parametro di riferimento che prima non esisteva, per far capire al consumatore finale le prestazioni delle opere eseguite dall’impresa nel caso di vendita di un edificio ex novo , o di quelle realizzate nell’ambito della ristrutturazione, magari realizzata in proprio, in economia (in gergo tecnico in economia non significa risparmiando sui materiali ma semplicemente in assenza di un progetto di base e realizzando l’intervento a stralci cappotto, serramenti, solaio, ecc.).
È chiaro che questo nuovo parametro sta modificando radicalmente il settore, come è stato nel settore auto grazie all’indicatore Euro 3, 4 ecc. , dove nel caso degli edifici, quelli che non hanno subito ristrutturazione a livello di risparmio energetico subiranno un deprezzamento rispetto a quelli dove si è invece intervenuti in tal senso.
Per farvi comprendere meglio la portata di quanto su riportato vi propongo alcuni numeri legati al consumo in Kwh/mq/anno che è il parametro di riferimento dei valori della “classificazione energetica dell’immobile” come previsto dal Decreto Legislativo 192 e sue successive modificazioni.
Il parametro Kwh/mq/anno è stato utilizzato per definire il consumo di energia in Kilowattora che serve per riscaldare un metro quadrato di superficie abitativa in un anno.
La media nazionale di consumo energetico è di circa 190/220 Kwh/mq/anno contro una media europea di circa 60/75 Kwh/mq/anno. Le abitazioni oggi realizzate in Italia e dichiarate in classe A , A+ ecc. prevedono consumi standardizzati di circa 15/20 Kw/ora/mq/anno per arrivare addirittura alle Case Passive dove non c’è consumo di energia, addirittura c’è un surplus di energia prodotta da fonti rinnovabili che viene ceduta alla “Rete di Distribuzione”. Come si può facilmente comprendere le nostre vecchie abitazioni in classe energetica E o F varranno quanto quelle in classe A, il deprezzamento dell’immobile sarà uguale all’importo speso per adeguarle al rispetto della normativa in vigore al momento della eventuale vendita dell’immobile. La Legge naturalmente non obbliga ad eseguire i lavori se non ritenuti indispensabili, semplicemente il vostro immobile varrà meno in caso di compra vendita dello stesso.
Per questo motivo il mio consiglio è quello di evitare di fare lavori in autonomia ed in economia senza un progetto a livello energetico di base realizzato da un Tecnico specializzato in questo genere di lavori, fra l’altro detraibile con i “Bonus Energetici” approvati per tutto il 2020. Ci sono valenti professionisti che hanno svolto corsi di specializzazione specifici e che si possono ritrovare in tutta Italia chiedendo informazioni alla segreteria dell’ANIT l’Associazione Nazionale dei tecnici professionisti nell’ambito del Risparmio Energetico e della Acustica.
Riprendendo poi l’ultima domanda relativa alla ristrutturazione dei vecchi serramenti in legno inserendo nuovi vetrocamera più performanti ritengo sia una soluzione poco consona rispetto a quanto in precedenza esposto, perché la difficile valutazione della prestazione del serramento metterebbe nella condizione il “Certificatore Energetico” di tutelarsi svalutando il lavoro eseguito inserendo prestazioni molto elevate che non porterebbero modifiche alla classificazione energetica generale dell’immobile.
Fra l’altro nei vecchi serramenti potrebbe esserci il problema di una posa in opera all’epoca non eseguita correttamente che potrebbe di fatto vanificare del tutto il vantaggio anche se minimo della ristrutturazione dei vecchi serramenti, per questo motivo vi consiglio di approfondire l’argomento posa in opera negli “approfondimenti” del sito relativi a posa in opera dei serramenti.
Scrivi un commento